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In commercio sono presenti vari tipi di caldaie, che sono classificate seguendo diversi canoni: luogo di impianto, combustibile utilizzato, tecnologia di scambio…
Senza essere troppo tecnici, in questo articolo portiamo i due esempi di caldaia più comunemente usati per riscaldare l’acqua sanitaria e gli ambienti della casa.
Caldaie tradizionali, l’abc del riscaldamento
Le caldaie tradizionali, fino a oggi, sono state le più usate in case private e condomini. Il funzionamento è quello classico: l’acqua fredda viene convogliata all’interno del bruciatore e riscaldata dall’energia del combustibile, che può essere gassoso, liquido o solido. L’acqua fredda in entrata diventa acqua calda in uscita, che viene poi incanalata verso i servizi sanitari e i termosifoni.
Il gas più comune è il metano, quello liquido il gasolio, mentre parlando di combustibili solidi, si usano la legna, il pellet o, a seconda dell’impianto, anche altri materiali ecologici di recupero. In questo caso parliamo più propriamente di stufe a legna o stufe a pellet. I fumi generati dal riscaldamento del combustibile della caldaia tradizionale hanno un’altissima temperatura e devono essere emessi all’esterno, con tiraggio naturale o forzato.
Caldaie a condensazione
Secondo le nuove normative in voga da settembre 2015, il sistema di riscaldamento da adottare è costituito dalla caldaia a condensazione, ottima per chi ha installato un riscaldamento a pavimento, che predilige basse temperature e maggiore efficienza.
Caldaia tradizionale e a condensazione: che differenza c’è?
La caldaia a condensazione permette di sfruttare quasi il 100% dell’energia creata dal combustibile, superando del 10-15% il rendimento della caldaia tradizionale.
Come funziona la caldaia a condensazione?
Una volta riscaldata l’acqua in uscita, il calore derivato dalla combustione del gas viene riutilizzato per l’acqua in entrata. Questa, essendo fredda, cattura il calore di emissione abbassandone la temperatura di più di 100°C circa. La condensa derivata da questo passaggio viene appositamente raccolta e smaltita nei normali canali di scarico dell’abitazione. I nuovi sistemi di riscaldamento permettono un risparmio energetico ed ecologico: a parità di combustibile, viene riscaldata una quantità maggiore di acqua.
Inoltre, le emissioni di gas contengono minori quantità di ossido di azoto e di monossido di carbonio, diminuendo l’inquinamento atmosferico.
Quanto costa una caldaia a condensazione?
Il costo di una caldaia a condensazione è in media più alto delle caldaie tradizionali, ma usufruendo degli sgravi fiscali statali per la ristrutturazione edilizia e riqualificazione degli ambienti, è possibile usufruire di una detrazione fino al 65% della spesa.
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