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L’APE, ovvero, l’Attestato di Prestazione Energetica, è la carta di identità della vostra abitazione in merito a consumi ed efficienza. Dopo un accurato studio di un tecnico abilitato, l’edificio viene valutato in base alle classi energetiche di riferimento, che sono state suddivise in 10 categorie, dalla lettera A4 alla G.
L’APE: facciamo chiarezza sull’Attestato di Prestazione Energetica
Con le modifiche al decreto 63/2013 e con la legge 90/2013, nasce l’Attestato di Prestazione Energetica: che cos’è? Precedentemente veniva chiamato ACE, ovvero Attestato di Certificazione Energetica e le differenze tra questi due documenti si concretizzano nell’obbligatorietà di procurarsi l’APE in certe precise circostanze, come in caso di ristrutturazioni e migliorie energetiche all’immobile, di vendita o di affitto dello stesso. Inoltre, sono state precisate le sanzioni in caso di mancato possesso di tale documento, che possono variare da una cifra di 500 a 18mila euro a seconda del soggetto responsabile. Dove non richiesto dalla Legge, l’ACE rimane valido per dieci anni dalla data di sottoscrizione, a meno che, appunto, nel frattempo non siano stati effettuati interventi di riqualificazione dell’edificio, per esempio quelli che rientrano nell’Ecobonus e nelle altre detrazioni fiscali indette dallo stato. Prima di vedere nello specifico tutti i punti che riguardano l’APE e come ottenerlo, rimane ancora un’altra certificazione che potrebbe portarci fuori strada e che si differenzia in diversi dettagli dall’attestato in oggetto: avete mai sentito parlare dell’AQE, ovvero dell’Attestato di Qualificazione Energetica? La principale caratteristica di tale documento, rispetto all’APE, è quella di essere rilasciato da un tecnico abilitato che ha preso parte ai lavori di progettazione o ristrutturazione della vostra abitazione. Viene, poi, inviato al Comune di residenza, ma non indica la classe energetica dell’edificio. Deve, dunque, essere inteso come una sorta di prima bozza di carta d’identità energetica dell’edificio, da completare in sede di APE con una certificazione ben più precisa che, ora, andremo a descrivere.
Che cos’è l’APE e chi può rilasciarlo?
Partiamo proprio dalla seconda domanda del titolo, visto che si tratta di una delle principali differenze che ci fanno capire l’importanza di redigere questo documento. Se per l’AQE potete affidarvi a un tecnico che ha preso parte ai lavori della vostra casa, per l’Attestato di Prestazione Energetica è necessario contattare un Certificatore Abilitato che, indipendentemente dalla progettazione e dalle migliorie che sono state apportate all’edificio pre o post fase di costruzione, valuterà l’immobile dal punto di vista delle prestazioni energetiche. Quali sono i dati che saranno presi in considerazione? Principalmente, il Certificatore Abilitato studierà i consumi energetici per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria, valutando la dispersione di energia in base all’efficienza coibentante dell’involucro. Il tipo di esposizione, il volume, le temperature esterne che variano di zona in zona sono tutte variabili di cui il tecnico dovrà tenere conto per assegnare una classe energetica specifica, esprimibile con “voti” in lettere che vanno dalla A4, più virtuosa, alla G, ovvero maggiormente soggetta a sprechi energetici. Altri valori di cui dovrà tenere conto sono la ventilazione dell’edificio e il dispendio energetico a livello elettrico, per l’illuminazione e per la presenza di impianti di trasporto, come gli ascensori. Perché è importante (e obbligatorio per Legge?): oltre ad avere una conoscenza approfondita delle capacità di risparmio energetico della proprio abitazione, questo certificato ci permette di valutare appieno il prezzo dell’immobile, che oscillerà verso l’alto (anche con un +30%) in base alla targa energetica assegnata con l’APE.
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