- today
- perm_identity GM Blogging Team
- label Risparmio ed ecologia
- favorite 0 likes
- remove_red_eye 2516 visite
- comment 0 commenti

Se volete usufruire degli Ecobonus, ecco come effettuare i pagamenti e ottenere il rimborso Irpef o Ires. Chi può richiedere queste agevolazioni e quali documenti sono necessari? Facciamo un breve quadro della situazione.
Detrazioni fiscali: come funziona il rimborso dei pagamenti
Quando parliamo di Ecobonus e delle altre detrazioni fiscali per i lavori edilizi – che per quanto riguarda la nuova Legge di Bilancio includono le ristrutturazioni standard, il Bonus Mobili, il Sisma Bonus e il nuovo Bonus Verde – intendiamo uno sconto sull’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche, oppure sull’Ires, imposta sul reddito delle società. In sede di formulazione del 730 o dell’Unico (ex 740), il rimborso avviene per compensazione delle tasse da corrispondere allo Stato: nello specifico, viene suddiviso l’importo speso per gli interventi di riqualificazione energetica in dieci rate, ovvero in dieci annualità. Quando si progetta il calcolo della spesa dei lavori, però, è bene prestare attenzione al fatto che lo sconto richiesto non sia superiore all’importo Irpef o Ires del privato o della società in questione: in caso si verifichi questa possibilità, l’esubero non rientrerà all’interno dei Bonus nè potrà essere riportato all’anno successivo. Chiarito il procedimento di suddivisione delle agevolazioni fiscali, ecco come effettuare, invece, i pagamenti nella maniera corretta.
Ecobonus: ecco come si fanno i pagamenti
Per quanto riguarda gli Ecobonus, ovvero le detrazioni fiscali riguardo quegli interventi che vertono a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, è possibile richiedere rimborsi da un minimo di 30mila euro a un massimo di 100mila euro. I pagamenti? Se si tratta di imprese, non c’è obbligatorietà in merito all’esecuzione, mentre per quanto riguarda i privati l’unico modo per corrispondere l’importo è attraverso bonifico in banca, in posta oppure per via telematica, ma l’importante è che sia “parlante”. Il pagamento deve essere dettagliato e, nello specifico, devono essere presenti diversi dati. Innanzitutto deve essere indicata la causale del versamento negli appositi spazi indicati, poi, ovviamente, deve essere riportato il codice fiscale di chi richiede il bonus. I dati, in questo caso, devono coincidere con l’intestatario delle spese per i lavori. Infine, l’impresa o il privato a cui saranno destinati gli importi per le ristrutturazioni edilizie, dovranno essere indicati anch’essi attraverso codice fiscale o numero di partita Iva. A questo punto, sicuramente vi sorgerà spontanea una domanda visto che stiamo parlando prevalentemente di bonifici bancari: ci sono trattenute? La risposta è affermativa e la percentuale di ritenuta d’acconto è pari all’8% dell’importo speso, privato dell’imposta sul valore aggiunto.
Commenti (0)