Riqualificazione globale: quali documenti sono necessari?

Negli articoli precedenti abbiamo trattato l’argomento “riqualificazione globale” degli edifici, indagando aspetti come la tipologia di interventi che è possibile richiedere in detrazione, a quanto ammontano le agevolazioni fiscali e chi può richiederle. In questo post, invece, ci occuperemo della parte più burocratica: quanti e quali documenti sono necessari per la procedura? Vediamo, insieme, tutti i dettagli.

Richiedere agevolazioni per la riqualificazione globale: serve la documentazione

Questo argomento è già stato approfondito per molte casistiche simili, come quando, ad esempio, abbiamo indagato la modalità di richiesta delle detrazioni fiscali per l’Ecobonus 2018, il Bonus ristrutturazioni e il Bonus verde. Questa particolare sezione potrebbe risultare meno interessante a prima vista, visto che si tratta di pratiche e burocrazia, ma assolutamente importante per evitare di sbagliare qualche passo e non essere pronti alla presentazione della domanda in oggetto. Quali documenti sono necessari, dunque, per quanto concerne la riqualificazione globale di un edificio?

I documenti da presentare

Rispondiamo ora al quesito posto nel titolo principale di questo articolo e andiamo a sondare la zona amministrativa e burocratica della riqualificazione globale. Per richiedere le detrazioni fiscali in merito – che, ricordiamo, sono del 65% per una spesa massima di 100mila euro, detraibile sotto forma di sconto Irpef o Ires in sede di dichiarazione dei redditi – sarà necessario munirsi di questi documenti, suddivisibili in due macrocategorie:

  • DOCUMENTI CON REQUISITI TECNICI. Si tratta di documentazione che riguarda prettamente l’analisi dell’intervento effettuato, che deve essere corrisposta entro e non oltre i 90 giorni successivi al termine dei lavori. Sotto questa categoria, si pone l’asseverazione e la documentazione inerente le opere, redatte e firmate da un tecnico specializzato. Inoltre, sarà necessario fornire l’APE, ossia l’Attestato di Prestazione Energetica e tutte le informazioni relative ai materiali utilizzati e ai loro singoli componenti.
  • DOCUMENTI CON REQUISITI AMMINISTRATIVI. Per quanto riguarda, invece, questa sezione di documenti, ecco che dobbiamo ricordarci e premunirci di originali – e copie ovviamente – di tutte le transazioni di pagamento avvenute per i lavori di riqualificazione globale. Si tratta di inviare a ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, le fatture relative ai lavori e le ricevute dei bonifici bancari. Come abbiamo specificato in alcuni articoli precedenti proprio su questo argomento, questi particolari bonifici devono essere “parlanti”. Cosa significa? Risponderemo semplicemente che nei documenti che attestano il pagamento delle opere edilizie devono essere esplicitati tutti i dati delle due parti in causa – ovvero richiedente e privati o aziende che hanno gestito i lavori – includendo numeri e date delle fatture, p. Iva e codice fiscale. Infine, è necessario conservare il codice CPID, ovvero la garanzia di invio e ricezione da parte di ENEA di tutta la documentazione enunciata. 

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