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Quando parliamo di lavori edilizi e detrazioni fiscali, come nel caso del bonus ristrutturazioni, sentiamo spesso citare il cosiddetto “bonifico parlante”: che cosa significa e come si compila questo importantissimo documento, utile per ottenere le agevolazioni economiche indette dallo Stato italiano, garantite e riconfermate dalla ultima Legge di Bilancio? Ecco tutti i dettagli su come agire e rendere davvero parlante il bonifico di pagamento.
Bonus ristrutturazioni: il momento del bonifico parlante
Una volta terminati i lavoro di ristrutturazione edilizia, così come stabilito dal bonus regolato dall’ultima Finanziaria, è possibile avviare le pratiche per richiedere le detrazioni fiscali. Tra i documenti necessari da inviare a ENEA per quanto riguarda la spese sostenute e all’Agenzia delle Entrate per quanto concerne l’immobile, l’utente dovrà presentare anche il bonifico parlante: che cosa significa?
Breve ripasso sul bonus edilizio
Prima di analizzare nello specifico come compilare il bonifico parlante per richiedere le agevolazioni fiscali, facciamo un breve ripasso riguardo il funzionamento del bonus ristrutturazioni, una possibilità importantissima per tutti quegli italiani che si apprestano ad acquistare un immobile o che desiderino modificarne l’assetto, migliorandone qualità ed efficienza. In questo caso specifico, a differenza dell’Ecobonus 2018 ad esempio, gli interventi sull’edificio presenteranno, in sede di dichiarazione dei redditi, uno sconto Irpef o Ires del 50% su un massino di 96mila euro di spesa calcolata per ogni singola unità immobiliare. Questo sarà valido fino al 31 dicembre 2018, mentre per quanto riguarda l’anno successivo, a partire dal 1° gennaio 2019 la detrazione tornerà al 36%, con limite posto a 48mila euro, come stabilito in origine.
Compilare il bonifico affinché “parli”
Veniamo ora al punto più importante: come dobbiamo compilare il bonifico parlante per ottenere le detrazioni fiscali del 50% grazie al bonus ristrutturazioni? I dati presenti dovranno essere precisi e specifici, riguardo la causale e il codice fiscale di tutti i soggetti coinvolti. Ecco un breve elenco, chiaro e dettagliato, su tutti i punti da riportare in uno dei documenti più importanti da presentare a ENEA e all’Agenzia delle Entrate:
CAUSALE. Una delle sezioni “parlanti” del bonifico pro bonus ristrutturazioni: nella causale, infatti, dovrà essere indicata con precisione la legge cui ci si riferisce per ottenere le agevolazioni economiche. In questo caso, basterà scrivere che i lavori edilizi sostenuti sono supportati dalla detrazioni fiscali come indicato nell’articolo 16-bis del Dpr 917/1986.
FATTURA. Sarà cura del richiedente sottoscrivere i dati della fattura di pagamento, indicandone il numero, la data e il destinatario.
DATI. A questo punto, dovranno essere indicati tutti i codici fiscali dei soggetti coinvolti e non solo. Se il bonus ristrutturazioni è richiesto per una singola unità immobiliare, allora il bonifico dovrà riportare:
- Codice fiscale di chi richiede il bonus
- Codice fiscale di chi ha eseguito i lavori (oppure indicare la partita Iva in casa di azienda personale o ditta)
Se, come possibile, i lavori sono estesi a parti comuni condominiali, allora bisognerà aggiungere anche
- Codice fiscale dell’edificio
- Codice fiscale dell’amministratore
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