Che cosa sono le classi energetiche degli edifici?

Per certificare quale sia il livello di un edificio in quanto a consumi, basterà informarsi riguardo alla sua classe energetica di riferimento. Di che cosa si tratta? Ecco tutti i dettagli su come vengono analizzati gli immobili e sul loro valore in merito a questo importante ambito ecologico-ambientale.

Le classi energetiche degli edifici: i valori da prendere in considerazione

Per assegnare a un edificio la classe energetica di riferimento è necessario l’intervento di un tecnico che deve analizzare i dati del consumo dell’abitazione in merito al riscaldamento termico di ambienti e acqua dei sanitari, rapportando la cifra ottenuta in base all’isolamento dell’involucro. Meno dispersione di energia e meglio è coibentata la casa, ovviamente, più alta sarà la classe energetica ottenuta. L’unità di misura in cui si valuta, partendo dal primo dato dei consumi appunto, è il kWh/m2 all’anno, ma sulle schede tecniche potrete più comunemente trovare dati espressi in EPgl, ovvero l’indice di prestazione energetica globale, che tiene conto di una svariata gamma di dati inerenti ai consumi energetici dell’edificio. Di cosa stiamo parlando? Del riscaldamento durante la stagione invernale, ad esempio (EPh, nren), o del raffreddamento ottenuto grazie ai climatizzatori in estate (EPc, nren). Inoltre, tutte queste cifre vanno ovviamente rapportate ad altre variabili, differenti di regione in regione per quanto riguarda le temperature, o gradi giorno (GG), e il rapporto tra il volume riscaldato e la superficie disperdente (S/V). Chiariamo meglio? Come potrete facilmente immaginare, avere una casa in Sicilia o in Valle d’Aosta comporterà dati molto diversi riguardo il rapporto tra temperatura da mantenere all’interno e quella esterna, così come, a seconda della struttura dell’abitazione in questione, bisognerà valutare l’esposizione delle pareti e il piano di residenza in caso di appartamento condominiale. Insomma, la faccenda è piuttosto complicata, motivo per cui è necessario affidarsi alle competenze dei tecnici che, una volta valutato le condizioni dell’abitazione dal punto di vista climatico, volumetrico e di impatto ambientale facendo una comparazione con edifici simili (soprattutto in caso di nuove costruzioni), sarà in grado di assegnare all’edificio la sua classe energetica di riferimento.

Quante e quali sono le classi energetiche di riferimento

Dopo aver enunciato come funzionano, andiamo a precisare che le classi energetiche di riferimento sono 10 e vanno dalla lettera A4, ovvero minor consumi per massima efficienza energetica, alla G, che pertiene agli edifici più soggetti a sprechi energetici. I valori, come detto, cambiano da zona a zona, ma vediamo come sono espressi in EP gl.

A4 ≤ 0,40 EPgl

A3 0,40 < EPgl ≤ 0,60

A2 0,60 < EPgl ≤ 0,80

A1 0,80 < EPgl ≤ 1,00

B 1,00 < EPgl ≤ 1,20

C 1,20 < EPgl ≤ 1,50

D 1,50 < EPgl ≤ 2,00

E 2,00 < EPgl ≤ 2,60

F 2,60 < EPgl ≤ 3,50

G > 3,50 EPgl

In base alla classe energetica dell’edificio, inoltre, il valore come immobile aumenta: più alto è il “voto” ecologico, più il prezzo può salire. Di quanto? Talvolta, l’importo oscilla del 30%: un motivo in più per rendere la nostra casa sempre più efficiente, oltre al fatto, ovviamente, di avere un occhio di riguardo per l’ambiente.

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