Ecobonus 2018: quale detrazione per le pompe di calore?

Con l’approvazione della Legge di Bilancio, sono stati chiariti tutti i punti dell’Ecobonus 2018, che prevedeva fino al 31 dicembre 2017 detrazioni del 65% per interventi di riqualificazione energetica. Che cosa cambia e qual è la percentuale di riferimento per le pompe di calore? Tutti i dettagli.

Pompe di calore: quanto posso detrarre?

Uno dei sistemi di riscaldamento o di raffreddamento – a seconda del ciclo interno – più efficienti al momento, in rapporto ai consumi e alla preservazione dell’ambiente, si concretizza nelle pompe di calore. Che cosa sono? Si tratta di dispositivi che estraggono energia termica dall’aria (dall’acqua o dal suolo) dall’esterno e la convertono in calore da diffondere all’interno dell’edificio in cui vengono installate. In estate, al contrario, la pompa di calore “veste i panni” di un frigorifero, dunque assorbe il calore dall’aria che circola nelle nostre stanze rendendole fresche. Un sistema, dunque, davvero molto green, visto che basa il proprio funzionamento sullo sfruttamento di energie rinnovabili, a differenza delle caldaie che, se non a pellet, devono necessariamente usufruire di un gas di alimentazione, come il metano o il GPL. Da qui, dunque, è subito comprensibile il perché di un diverso trattamento in sede di Ecobonus: con la nuova Legge di Bilancio, rimandata a lungo, ma finalmente approvata dopo i diversi emendamenti proposti, sono stati definiti tutti i punti percentuali in base al tipo di interventi edilizi previsti. In caso di sostituzione di impianto invernale con acquisto e installazione di pompe di calore, dunque, la detrazione fiscale sancita dalla nuova Finanziaria conferma la percentuale del 2017, ovvero il 65% di sconto Irpef o Ires in sede di 730 o di Modello Unico.

Non per tutti i lavori e gli impianti da installare, però, sono previste le stesse agevolazioni fiscali: per quanto riguarda le caldaie a condensazione, ad esempio, soltanto quelle integrate con pompa di calore o sistemi di termoregolazione innovativi – come le valvole termostatiche – prevedranno la stessa percentuale di detrazione. In aggiunta, tali sistemi di riscaldamento devono corrispondere a una classe energetica uguale o superiore alla A, pena l’impossibilità di richiederne agevolazione. Se, invece, la caldaia è sì di classe A, ma non è integrata da nessun tipo di impianto volto a un maggior risparmio energetico, allora lo sconto Irpef sarà del 50%, così come per lavori che comportino l’installazione di pannelli solari o la sostituzione di infissi di porte e finestre. Il motivo di queste differenze? Il governo, calando o annullando la percentuale per gli interventi che portano minori vantaggi energetici, tende a indicare una via piuttosto precisa riguardo a ciò che meglio contribuisce a salvaguardare l’ambiente e a ottimizzare i consumi per il riscaldamento o il raffreddamento degli edifici. Le pompe di calore? Sono ai massimi livelli di efficienza in entrambi i campi.

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