Conto Termico

Cos'è il Conto Termico

E' un meccanismo di sostegno economico entrato in vigore il 31 maggio 2016 per interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l'incremento dell'efficienza energetica, quali:
  • Sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompa di calore o sistemi ibridi che combinano al meglio pompa di calore e caldaia a condensazione
  • Installazione di collettori solari termici
  • Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore

L'incentivo è corrisposto dal GSE nella forma di rate annuali costanti accreditate direttamente su conto corrente della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro.

Esempio per acquisto di Condizionatore Daikin Monosplit Serie FTXM35M + RXM35M con Potenza 12000 Btu: INCENTIVO FINO A 614,02 €*

*Fascia Calcolata in base al Capoluogo di Regione

______________________________________________________________________________________________

CALCOLA  IL TUO INCENTIVO CONTO TERMICO 2.0

Scarica il calcolatore in Excel e compila i dati 

  • SCARICA QUI IL CALCOLATORE PER PDC DI POTENZA INFERIORE O UGUALE A 35 kWt
  • SCARICA QUI IL CALCOLATORE PER PDC DI POTENZA MAGGIORE A 35 kWt 

Fonte: www.assoclima.it

______________________________________________________________________________________________

Calcola l'importo ottenibile dal tuo Comune di Residenza:

CLICCA QUI E VAI AL CALCOLO

Tutte le info sul Conto Termico

Fonte GSE (Gestore Servizi Energetici):

Il Conto Termico 2.0in vigore dal 31 maggio 2016, potenzia e semplifica il meccanismo di sostegno già introdotto dal decreto 28/12/2012, che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. I beneficiari sono Pubbliche Amministrazioni, imprese e privati che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alla PAResponsabile della gestione del meccanismo e dell’erogazione degli incentivi è il Gestore dei Servizi Energetici.

Il nuovo Conto Termico è un meccanismo, nel suo complesso, rinnovato rispetto a quello introdotto dal decreto del 2012. Oltre ad un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono ricomprese oggi anche le società in house e le cooperative di abitanti), sono stati introdotti nuovi interventi di efficienza energetica. Le variazioni più significative riguardano anche la dimensione degli impianti ammissibili, che è stata aumentata, mentre è stata snellita la procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo.
 
Altre novità riguardano gli incentivi stessi: sono infatti previsti sia  l'innalzamento del limite per la loro erogazione in un'unica rata(dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), sia la riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, passano da 6 a 2 mesi.
 
Con il Conto Termico 2.0 è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta. Inoltre, il CT 2.0 consente alle PA di esercitare il loro ruolo esemplare previsto dalle direttive sull’efficienza energetica e contribuisce a costruire un “Paese più efficiente”.

Il CT 2.0 prevede incentivi più alti 

  • fino al 65% della spesa sostenuta per gli "Edifici a energia quasi zero" (nZEB);
  • fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione;
  • fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.);
  • anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
  • il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali.

I requisiti

I soggetti che possono richiedere gli incentivi del CT 2.0 sono:
  1. Pubbliche Amministrazioni, inclusi gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali;
  2. Soggetti privati.
L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di una ESCO: per le Pubbliche Amministrazioni attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica, per i soggetti privati anche mediante un contratto di servizio energia previsti dal d.lgs. 115/2008. 
Dal 19 luglio 2016 (a 24 mesi dall’entrata in vigore del d.lgs.102/2014), potranno presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCO in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.

Gli incentivi

Gli incentivi sono regolati da contratti di diritto privato tra il GSE e il Soggetto Responsabile. Gli incentivi sono corrisposti dal GSE nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro.

Le PA e le ESCO che operano per loro conto che optano per l’accesso diretto possono richiedere l’erogazione dell’incentivo in un’unica soluzione, anche nel caso in cui l’importo del beneficio complessivamente riconosciuto superi i 5.000 euro.
Le PA e le ESCO che operano per loro conto che optano, invece, per l’accesso tramite prenotazione possono beneficiare di un pagamento in acconto ad avvio lavori e un saldo alla loro conclusione.

Per ciascuna tipologia di intervento sono definite le spese ammissibili, ai fini del calcolo del contributo, nonché i massimali di costo e il valore dell’incentivo. 

Gli incentivi del CT 2.0 non sono cumulabili con altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di rotazione, i fondi di garanzia e i contributi in conto interesse. 

Alle PA (escluse le cooperative di abitanti e le cooperative sociali) è consentito il cumulo degli incentivi con incentivi in conto capitale, anche statali, nei limiti di un finanziamento complessivo massimo del 100% delle spese ammissibili. 

Gli interventi incentivabili

1) Interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti (RISERVATI ALLE PA)

Efficientamento dell’involucro:

  • coibentazione pareti e coperture;
  • sostituzione serramenti;
  • installazione schermature solari;
  • trasformazione degli edifici esistenti in "nZEB";
  • illuminazione d’interni;
  • tecnologie di building automation.
Sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza come le caldaie a condensazione.
2) Interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza
Sostituzione di impianti esistenti con generatori alimentati a fonti rinnovabili:
  • pompe di calore, per climatizzazione anche combinata per acqua calda sanitaria;
  • caldaie, stufe e termocamini a biomassa;
  • sistemi ibridi a pompe di calore.

Installazione di impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo.

Gli interventi devono essere realizzati utilizzando esclusivamente apparecchi e componenti di nuova costruzione e devono essere correttamente dimensionati in funzione dei reali fabbisogni di energia termica.
 

I meccanismi di accesso

L’accesso agli incentivi può avvenire attraverso 2 modalità:

1) ACCESSO DIRETTO: per gli interventi realizzati dalle PA e dai soggetti privati, la richiesta deve essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori.
E’ previsto un iter semplificato per gli interventi riguardanti l’installazione di uno degli apparecchi di piccola taglia (per generatori fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 mq) contenuti nel Catalogo degli apparecchi domestici, reso pubblico e aggiornato periodicamente dal GSE.
2) PRENOTAZIONE: per gli interventi ancora da realizzare da parte delle PA e delle ESCO che operano per loro conto, erogazione di un primo acconto all’avvio e il saldo alla conclusione dei lavori. 

Per la prenotazione dell’incentivo, le PA, ad eccezione delle cooperative di abitanti e delle cooperative sociali, possono presentare la scheda-domanda a preventivo, qualora si verifichi una delle seguenti condizioni in presenza di:

A) una Diagnosi Energetica e un atto amministrativo attestante l’impegno alla realizzazione di almeno un intervento tra quelli indicati nella Diagnosi Energetica;

B) un contratto di prestazione energetica stipulato tra la PA e una ESCO;

C) un provvedimento o un atto amministrativo attestante l’avvenuta assegnazione dei lavori con il verbale di consegna dei lavori.

La richiesta di prenotazione deve essere accettata dal GSE. In tal caso, quest’ultimo procede a impegnare, a favore del richiedente, la somma corrispondente all’incentivo spettante.
 

Immagine.jpg

Portaltermico
La richiesta operativa degli incentivi in accesso diretto deve avvenire tramite l’apposito applicativo informatico Portaltermico, tramite il quale i soggetti, entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento, compilano e inviano la documentazione necessaria per l’ammissione all’incentivo.
________________________
FONTE GSE:
________________________

Sintesi dei passaggi fondamentali per il conto termico 2.0, dalla vendita del prodotto fino all’ erogazione incentivo da parte del GSE:

1. Vendita dispositivo

2. Raccolta Documentazione per preparazione pratica Conto Termico

  • Documenti Riconoscimento titolare pratica (Carta Identità Valida e Tessera Sanitaria)
  • Se Persona Giuridica, Visura Camerale e documenti rappresentante legale
  • Autorizzazione a creazione nuovo indirizzo email dedicato per gestione della pratica 
  • Documentazione Catastale Immobile (Visura Catastale e planimetria)
  • Descrizione ed informazioni tipologia costruttive per come richiesto dal Portale Termico

3. Raccolta Fatture e Bonifico

  • Fac simile di compilazione di una causale Bonifico: 
    DM 16/02/2016 FATTURA 1120/2013 SR VFEFCN81L21H471Y P.iva 12345678910 BENEFICIARIO VFEFCN81L21H471Y P.iva 12345678910“(rif. Decreto) [DM 16/02/2016] + (rif. fattura) [FATTURA 1120/2013] + (Codice Fiscale Soggetto Responsabile) [SR VFEFCN81L21H471Y] + (Codice Fiscale/Partita IVA/Identificativo fiscale beneficiario) [BENEFICIARIO VFEFCN81L21H471Y]
  • Nello specifico per PdC  di seguito esempio di compilazione di una causale (lunghezza inferiore a 100 caratteri, compresi gli spazi):
    “D.Interm. 16/02/2016 INT 2.A FATTURA 1120/2015 SR VFEFCN81L21H471Y P.iva 12345678910  BENEFICIARIO VFEFCN81L21H471Y P.iva 12345678910”

Nota: l’utilizzo dei separatori nell’indicazione delle date, ecc. (/ – ; …) è discrezionale e dipende dalle funzionalità dell’applicativo utilizzato dagli Istituti bancari.

Attenzione: è necessario NON UTILIZZARE i modelli standard di bonifico che fanno riferimento alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica (65% – 55%) o per la ristrutturazione edilizia (50% – 36%). L’indicazione nella causale di riferimenti a norme di legge inerenti le suddette detrazioni fiscali determina la non accettazione della richiesta. Se inizialmente chi “sbagliava” il bonifico (spesso per colpa della banca) riceveva un preavviso di rigetto e riusciva quindi a “salvare” la pratica, ora l’errata esecuzione del bonifico comporterà la non accettazione della richiesta, quindi un rigetto diretto

4. Raccolta Informazioni Generatore da Sostituire

  • Caratteristiche tecniche, tipologia, fonte di calore combustibile, anno installazione/allaccio, posizionamento(interno/esterno), rendimento termico al 100%, sistema di termoregolazione, tipo di distrubuzione e/o terminali, presenza contabilizzatore.

5. Informazioni Generatore sostituito

  • Caratteristiche tecniche, numero, tipologia ecc…

6. Informazioni Generatore sostituito

  • Documentazione Fotografica Pre e Post opera che metta in evidenza le caratteristiche, targhe e posizione del vecchio generatore e del nuovo in tutto minimo 8 foto

7. Documenti Necessari

  1. Ai fini della richiesta d’incentivo, il Soggetto Responsabile predispone la documentazione sotto specificata e la conserva in originale per tutta la durata dell’incentivo e per i 5 anni successivi all’erogazione dell’ultima rata. Alcuni documenti devono essere presentati unitamente alla richiesta di accesso all’incentivo (in formato PDF), caricandoli sul Portaltermico all’atto della presentazione della richiesta medesima; altri devono essere conservati a cura del Soggetto Responsabile. Il GSE potrà richiedere copia di tutti i documenti in qualsiasi momento e la stessa documentazione dovrà essere mostrata in originale in caso di verifica in situ. Documentazione da allegare alla richiesta di accesso all’incentivo: 
    1. 1. documentazione comune a tutte le tipologie di interventi, come specificatamente indicato nell’Allegato 1; 

      2. per gli interventi che prevedono l’installazione di generatori di potenza termica nominale ≤ 35 kW non ricompresi nel Catalogo, l’asseverazione di un tecnico abilitato non è obbligatoria; in questo caso è sufficiente una certificazione del produttore degli elementi impiegati, che attesti il rispetto dei requisiti minimi previsti dal Decreto e dalle relative Regole Applicative; 

      3. per gli interventi che prevedono l’installazione di generatori di potenza termica nominale > 35 kW, l’asseverazione di un tecnico abilitato secondo quanto indicato nel paragrafo 6.2 più una certificazione del produttore degli elementi impiegati che attesti il rispetto dei requisiti minimi previsti dal Decreto e dalle relative Regole Applicative; 

      4. nel caso di installazione di un generatore di calore avente potenza termica nominale maggiore o uguale a 100 kWt , relazione tecnica di progetto, timbrata e firmata dal progettista, corredata degli schemi funzionali d’impianto (per impianti geotermici anche lo schema di posizionamento delle sonde); 

      5. documentazione fotografica attestante l’intervento, raccolta in documento elettronico in formato PDF con un numero minimo di 

      7 foto riportanti: · le targhe dei generatori sostituiti e installati (di ciascuna delle unità che costituiscono i generatori); · i generatori sostituiti e installati; · la centrale termica, o il locale di installazione, ante-operam (presente il generatore sostituito) e post-operam (presente il generatore installato); · le valvole termostatiche o del sistema di regolazione modulante della portata.

8. Documentazione da conservare a cura del Soggetto Responsabile
 

  1. 1) per interventi non a Catalogo, scheda tecnica del produttore del generatore di calore che può essere parte della certificazione del produttore di cui ai precedenti punti 2 e 3, che attestino il rispetto dei requisiti minimi richiesti dal Decreto, e, se di nuova installazione, dei sistemi di termoregolazione o valvole termostatiche;
2) certificato del corretto smaltimento del generatore di calore sostituito o un documento analogo attestante che il generatore è stato consegnato a un apposito centro per lo smaltimento (paragrafo 6.4);
3) dichiarazione di conformità dell’impianto, ove prevista, ai sensi del DM 37/08;
4) libretto di centrale/d’impianto, come previsto dalla legislazione vigente;
5) nel caso di installazione di un generatore di calore avente potenza termica nominale maggiore o uguale a 35 kWt e inferiore a 100 kWt , relazione tecnica di progetto, timbrata e firmata dal progettista (o altro soggetto avente diritto ai sensi della normativa tecnica vigente), corredata degli schemi funzionali (per impianti geotermici anche lo schema di posizionamento delle sonde);
6) per impianti geotermici di potenza termica nominale minore di 35 kWt , schema di posizionamento delle sonde;
7) pertinente titolo autorizzativo e/o abilitativo, ove previsto dalla vigente legislazione/normativa nazionale e locale;
8) nel caso di intervento in edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, relazione, redatta da tecnico abilitato, attestante la quota d’obbligo per gli impianti di produzione di energia termica ai sensi dell’art. 11, comma 4, del D.Lgs. 28/11 e, conseguentemente, la quota dell’intervento eccedente l’adempimento dell’obbligo, che accede agli incentivi del Decreto;
9) nel caso in cui l’intervento sia realizzato su interi edifici con impianti di riscaldamento di potenza nominale del focolare maggiore o uguale a 200 kWt (art. 15, comma 1): 
  •  attestato di prestazione energetica post-operam (redatto secondo D.Lgs. 192/05 e s.m.i. e disposizioni regionali vigenti, ove presenti); 
  •  diagnosi energetica precedente l’intervento.

9. Iter Temporale:

10. Pagamento:

l’incentivo è emesso in rate annuali, da 2 a 5, a seconda della tipologia e della dimensione dell’intervento Per contributi ≤ 5.000 € e comunque non super il 65% delle spese sostenute, l’incentivo è riconosciuto in un’unica soluzione.

Il pagamento della prima rata è previsto l’ultimo giorno del mese successivo a quello della fine del bimestre in cui ricade la data di attivazione del contratto (in media dovrebbe essere a 60gg ma è tutto in relazione alle tempistiche in capo al GSE).

NOVITA' sulle tariffe elettriche residenziali: un’ulteriore opportunità per le pompe di calore più efficienti

Sul fatto che la pompa di calore di calore sia un sistema di riscaldamento molto più efficiente dei tradizionali sistemi a combustione era dato ormai per comprovato, ma purtroppo, ad una più elevata efficienza fino ad oggi mancava una corrispondenza sui costi di esercizio, a causa del sistema di tariffazione elettrica residenziale. 

Il sistema di tariffazione elettrica residenziale italiano, basato su scaglioni di consumo è stato finalmente superato e dal 1 Gennaio 2017 ha visto la luce la nuova tariffa TD che supera la progressività e ci riallinea al resto d’Europa.

Facendo una breve cronistoria, il sistema tariffario a scaglioni risaliva ai tempi dell’austerity degli anni ’70, quando a causa della crisi petrolifera c’era l’obbligo di minimizzare i consumi energetici.
Il recente avvento dei sistemi efficienti di riscaldamento basati su pompe di calore elettricherendevano però anacronistico il metodo di tariffazione, basato su sussidi incrociati, dove chi consumava di più andava a finanziare chi usava meno energia elettrica.
Un primo passo fu l’introduzione della tariffa sperimentale D1 nel 2014, attivata da circa 16.000 utenze, ma con limitazioni nell’utilizzo e con burocrazie nell’applicazione.

Da quest’anno la riforma ha avuto inizio e si completerà nel corso del 2018: grazie a tale riforma gli utilizzatori di pompe di calore a ciclo annuale potranno vedere tangibili riduzioni di costi di esercizioe, oltre all’ambiente, ne beneficerà anche il portafoglio.

La tabella sottostante consente di stimare il risparmio utilizzando la nuova tariffa TD confrontato ad un sistema a combustione e alla tariffa D3 dello scorso anno (residente oltre i 3kW di potenza impegnata), nel caso di un’abitazione mediamente isolata di 150m2:

Il risparmio stimato di oltre il 20% avvicinerà ancor più i tempi di ritorno dell’investimento nella sostituzione dell’attuale sistema di riscaldamento a combustione verso le pompe di calore a ciclo annuale, considerando anche i sistemi di incentivazione come il Conto Termico o la Detrazione Fiscale al 65% per riqualificazione energetica.

E dal 2018 quando il sistema tariffario sarà definitivamente a regime il risparmio sarà ancora maggiore.